Apparecchio, interamente di ottone, consiste di un treppiede sul quale poggiano i due sistemi di lenti dell'obiettivo e dell'oculare. La testa del treppiede è dotata di movimenti equatoriale ed azimutale.
Sulla testa è fissato con due viti godronate ( una manca) il tubo dell'obiettivo, lungo circa 1 m; all'interno di tale tubo scorre il tubo dell'oculare, comandato per mezzo di una cremagliera.
La lente dell'obiettivo è essenzialmente un doppietto acromatico di lunghezza focale di circa 1 m.
Nel cannocchiale, l'immagine dell'oggetto, data dall'obiettivo, si forma sensibilmente nel suo piano focale, situato vicinissimo al fuoco dell'oculare, fra esso e la lente. Ne risulta che la lunghezza del cannocchiale, pur non mantenendosi costante, è presso a poco uguale alla somma delle distanze focali dell'obiettivo e dell'oculare.
Il campo del cannocchiale è tanto più piccolo quanto maggiore è l'ingrandimento.
Il cannocchiale astronomico, così come è descritto da Keplero in un trattato di ottica del 1611, fu costruito per primo dal padre gesuita Christian Scheiner nel 1615.
L’apparecchio è provvisto di una cassetta in legno di custodia.