Capsula manometrica
La capsula manometrica è uno strumento utilizzato per analizzare i suoni composti (cioè quelli emessi da corde, tubi e strumenti musicali in generale).
Essa sostituisce l'orecchio umano e veniva generalmente utilizzata con dei risonatori e con l’apparecchio a specchi rotanti .
L'esemplare qui descritto è costituito da una scatola cilindrica di legno divisa internamente in due parti da una membrana. Una delle due basi della scatola è provvista di un foro a cui è applicato un cornetto ad imbuto attraverso cui entra il suono, mentre l'altra base è munita di due tubicini.
Il gas illuminante entra da uno di questi due tubicini per poi fuoriuscire dall'altro, andando ad alimentare una fiamma.
Quando il suono entra nella capsula, fa vibrare la membrana. Le vibrazioni si ripercuotono sul gas contenuto nell'altra parte della capsula ed esso, quando esce dal tubicino, produce un'oscillazione della fiamma, che dipende dalla natura del suono.
La capsula manometrica fu inventata da Karl Rudolph Koenig (1832-1901), inventore e costruttore di strumenti tedesco ma trapiantato a Parigi, e presentata all'International Exposition di Londra del 1862.