All'epoca in cui non erano disponibili intense sorgenti di luce artificiale, molte delle più comuni esperienze di ottica richiedevano l'utilizzo di luce solare.
Questa veniva convogliata all'interno dei laboratori mediante i portaluce, apparecchi costituiti da un cilindro da fissarsi ad un foro praticato nell'imposta di una finestra al quale era agganciato uno specchio girevole.
A causa del moto apparente del Sole si rendeva necessaria una continua correzione della posizione dello specchio affinché la direzione del fascio di luce si mantenesse invariata.
L'inconveniente venne risolto con l'utilizzazione di un meccanismo ad orologeria che provvede ad uno spostamento automatico e continuo dello specchio, assicurando l'immutabilità della direzione del raggio riflesso da quest'ultimo. Gli eliostati sono molto utilizzati in fisica solare e costituiscono parte essenziale dei telescopi a torre.